Agorà è una parola greca che significa "piazza".
Questa era per i greci il luogo dove conveniva il popolo sia per gli affari comuni, quali i mercati, sia per le assemblee politiche.
L'Agorà prese il posto intorno al 700 a.C. dell'Acropoli come centro della vita civile essendo situata nel luogo più accessibile e raggiungibile sia dal porto che dalla terraferma.
L'Agorà a distanza di più di due millenni trasferita in rete.
Il luogo moderno dove regalare parti della propria anima agli altri.
La parola Cakra viene dal sanscrito e significa Ruota, questi cakra rappresentano il punto di unione di svariate canaline energetiche che, formano reti energetiche, percorrono tutto il corpo e si formano per irrorarlo, si chiamano Nadi. I punti dove queste Nadi si producono e si intersecano sono appunto i Cakra. Tutto ciò crea un sottile campo energetico dentro e attorno a noi. Sono posizionati all’ interno della colonna vertebrale sul davanti del corpo, inoltre c’ è una sottile colonna centrale che scorre dalla testa fino al perineo: Sushumna.
Ai suoi lati scorrono due canaline minori: Pingala, a destra, Ida, a sinistra.
“Fare yogA"
Fare yoga significa soprattutto iniziare un percorso che ha come fine il RISVEGLIO delle nostre consapevolezze profonde , chi le chiama anima, chi le chiama inconscio non ben definito, chi semplicemente la possibilità di ascoltare i messaggi del nostro vissuto interiore.
Un ascolto che dovrebbe essere naturale e abituale ma che, grazie al nostro comune stile di vita, si fa sempre più complicato.
C’è la guerra, le bollette, ci sono i mille problemi relazionali con il nostro prossimo più o meno diretto, ci sono le aspettative degli altri nei nostri confronti e anche le nostre aspettative nei confronti degli altri e di noi stessi.
Viviamo in una società che qualche mal informato definisce “evoluta” tanto evoluta da non consertirci la libera espressione di noi stessi. A causa, ovviamente sempre degli altri con abitudini alimentari incivili, abbiamo dimenticato il calore di un abbraccio, di un gesto affettuoso tra amici.
Abbiamo imparato a trovare sempre qualche responsabile dei guai della nostra società senza ascoltarci dentro di noi che magari ci farebbe dubitare di come si svolgono e si sono svolte le calamità intorno noi.
Forse ci abbiamo messo del nostro in questo sfacelo planetario.
Consideriamo le nostre mode che durano fino alla prossima campagna pubblicitaria di maggior effetto, il bisogno di proporci nel comune senso del meglio.
Questo continuo assecondare la necessità di crearci nuovi bisogni in ultima analisi crea solo insoddisfazione in noi adulti conformati e anche spesso nei nostri figli i quali rifiutano i modelli socialmente accettati e vanno in cerca di altro.
Ecco, tutto questo non è fare yoga, direi che è lontano quanto più possibile dal concetto yogico.
Yoga, dal sanscrito antico, significa letteralmente LEGARE , più esattamente ci rimanda al nostro GIOGO, quell’arnese che si posizionava sopra il collo dei buoi e che li teneva legati per poter spingere il vomere nell’arare la terra la quale poi sarebbe stata seminata e, grazie alle cure del contadino e del cielo, avrebbe prodotto i suoi frutti.
Esattamente questo: avere l’intenzione di migliorare il nostro vivere, quindi imbrigliare il corpo alla mente attraverso respiro e posizioni adeguate che ci possano liberare dai nostri blocchi, avere cura e rispetto nei nostri comportamenti mentali e fisici, a Dio piacendo, mortificare nella mente e nel corpo i nostri vizi capitali, coniugare il più possibile l’umiltà per alla fine risvegliare le nostre consapevolezze profonde che ci permetteranno di vivere in equilibrio tra mente, corpo e società, possibilmente in salute ritrovata e scoprendoci portatori di AMORE, quell’amore cosmico che tiene insieme le nostre cellule e ogni espressione di vita.
Quell’amore che pulsa dentro di noi che ci far sentir bene, fiduciosi che ognuno di noi ha in sé un messaggio utile per noi e per gli altri e che siamo comunque testimoni di un miracolo, la vita, non è scontato ci portiamo addosso un mistero di difficile risoluzione, siamo in grado delle più alte vette dell’intelletto e dell’espressione artistica e nel contempo siamo miserevoli.
Rappresentiamo il più esaltante motivo di esplorazione che esista.
Un concetto trito e ritrito ma sempre vero: cerchiamo fuori di noi ciò che invece è in noi.
Continuate a crederci nel percorso che per chissà quali personali motivi avete scelto, come diceva il Cristo è nel proseguire nella strada stretta che poi si troveranno le gioie e il successo intimo e personale, per cui rivolgiamo fiduciosi lo sguardo nelle nostre impervie profondità senza fretta, respiro dopo respiro, ammiriamo il prodotto che siamo e che sono tutti gli altri intorno a noi, esseri umani, animali, vegetali e minerali. Tutto confluisce in una continua intersecazione e respiriamo la forza che il tutto manifesta nel tutto.
Buon Natale ragazzi,
buon risveglio
vi auguro di diventare consapevoli dell’amore che portate copiosamente dentro
L’attesa
Aspettavo il Natale, ne avvertivo l’atmosfera già verso fine novembre quando in tavola comparivano i mandarini, ne aspiravo il profumo delle bucce e subito si risvegliavano in me i ricordi della sera della vigilia quando la mamma, prima di coricarsi, apparecchiava la tavola in cucina….. c’erano la tovaglietta ricamata con le stelline gialle, una tazza con del latte caldo, quattro biscotti Plasmon e un mandarino. La tapparella rimaneva alzata, la finestra socchiusa, l’aria fredda……. Mia madre raccontava: sarebbe arrivata una slitta con degli angeli che ci avrebbero portato i doni di Gesù Bambino!
Credevo alle favole, non ponevo domande, un tempo eravamo bambini abituati all’ascolto, dubitavamo in silenzio, parlottavamo tra noi, temevamo gli adulti. Stupiti respiravamo un’aria natalizia che tranquillizzava, brillavano le luci nel presepe, in molte case sapevamo che, come nella nostra, si aspettava di festeggiare il giorno incantato. Avevamo scritto la letterina a Gesù Bambino, ripetevamo la poesia imparata a memoria da recitare in piedi sulla sedia…….. e così si entrava nel sonno e si sognava, non ricordo i sogni, so che il risveglio era gioioso nell’abbraccio di mia madre che mi portava in cucina dove mi accertavo che gli angeli avessero sorseggiato il latte, assaggiato i biscotti….. ho sempre trovato solo la buccia del mandarino e nell’aria se ne percepiva il profumo penetrante e ancor oggi lo stimolo olfattivo degli agrumi continua a coinvolgere il complesso delle mie emozioni, innesca processi immediati e suscita in me stati interiori particolari.
Era Natale! Tra un po’ sarà Natale, è passato il tempo in cui credevo potessero accadere miracoli, ma la vigilia rimarrà un giorno magico, uno stato d’animo, un’attesa che qualcosa di meraviglioso possa accadere……………… mi piace pensare che anche oggi nonostante i cambiamenti i bambini possano vivere la magia del Natale
Marisa
Era la sera del falò di S. Antonio Abate
17 gennaio
Scendeva il buio
Sulla terra gelata
La catasta sembrava un altare
Accendevamo il fuoco
Bruciavamo il vecchio calendario
Le carte velenose
I rami secchi dei ciliegi e dei noci
Si levavano alte
Le fiamme rossastre calde
Nervose lingue di fuoco
Ci parlavano di giorni passati
C’erano i nonni seri
Noi bambini urlanti ci tenevamo per mano
Giravano intorno con la forca
Qualcuno come un mago frugava per noi tra la brace
Si alzavano scintille come lucciole
Esprimevamo desideri
Mi sentivo una nomade
Il calore schiaffeggiava le guance
I vestiti odoravano di fumo
Le mani si tendevano
Stringevano il calore
Ridevamo
Ammiravo chi con un balzo felino
Saltava al di là della fiamme sinuose
In casa le donne preparavano
Carne di porcello, verze e lenticchie
Si compiva l’annuale rito
Il fuoco divorava i giorni dell’anno appena finito
Risento una voce maschile
Ciribibò ciribibò Sant’Antoni fa il falò
Rivedo chi non ho più accanto
Marisa
PSICOSOMATICA DELL’ACQUA E DELL’ARIA
IL SANGUE E IL RESPIRO
Queste due funzioni, inutile dirlo, sono fondamentali per la vita e sono correlati non solo al livello corporeo ma, come afferma la psicosomatica e i testi vedici, anche psicologico. Questo è vero considerando l’influsso che hanno le emozioni sul nostro respiro e sul nostro sangue. Si trattiene il respiro quando subiamo uno spavento e nel contempo magari impallidiamo, oppure il respiro si allarga per un complimento mentre le guance arrossiscono, potrei portare altre infinite situazioni di interazione tra mente e corpo rispetto al sangue e al respiro.
La psicosomatica ci mostra quanti e quali aspetti coinvolgono il corpo e la mente non solo nel riscontro diretto ma anche culturale, pensiamo all’arte, alla letteratura, alla pittura, a quanti miti sono stati creati partendo da corpo e mente.
Aria e acqua sono elementi indispensabili anche alla vita sociale, tant’è vero che in questi tempi ci stiamo accorgendo dell’influsso negativo dell’inquinamento di fiumi, mari e della stessa aria che respiriamo. Questi due elementi evocano in noi dei sentimenti, delle emozioni che vanno al di là del semplice fatto che esiste un gas respiratorio o un’acqua che è contenuta nelle cellule del corpo.
Per noi aria e acqua hanno un significato profondo come affermato da Bachelar, letterato psicanalista della prima metà del secolo scorso, che ha pubblicato libri dal titolo un po’ particolare “Psicoanalisi dell’acqua, del fuoco, della terra”.
L a sola citazione di questi elementi ci rimanda subito ai tempi antichi quando nel mondo dell’antica Grecia, dell’Egitto e dell’India i filosofi avevano pensato il mondo suddiviso nei quattro elementi: terra, acqua, fuoco, aria e l’avevano fatto perché avevano scoperto che questi sono gli elementi che l’uomo porta dentro di sé.
Certo che la scienza da allora ad oggi ha fatto dei passi in avanti notevoli ma se cerchiamo di andare al di là degli aspetti immediati, diciamo pure superficiali, scopriamo che terra, acqua, fuoco, aria, sono dei simboli:
Non esiste la terra come oggetto in sé ci sono tante cose fatte con una certezza materiale che possiamo definire terra. Come esiste l’acqua ma non l’acqua assoluta, c’è quella dei mari, dei fiumi, della pioggia, astraendoci da queste situazioni noi abbiamo l’idea dell’acqua.
Ma nel nostro corpo dove troviamo questi quattro elementi? Un elemento che richiama in tutto e per tutto la terra è l’osso perché è formato da fosfato di calcio presente in molte rocce e pietre tanto che Leonardo affermava che le pietre erano le ossa della terra.
L’acqua dentro il corpo è il sangue ma se nel nostro sangue togliamo l’emoglobina rimane il plasma e la composizione del plasma è molto simile all’acqua del mare scopriamo che ha quasi la sua stessa composizione e ormai è noto che la vita si è formata nel mare e, ancora oggi nel nostro corpo abbiamo miliardi di cellule al cui interno vi è l’acqua primordiale in cui è nata la vita.
Ecco che quando nel nostro corpo c’è una malattia che coinvolge la circolazione sanguigna mentalmente anche se non ce ne accorgiamo va ad essere colpito il nostro rapporto con le parti più antiche.
Altro esempio di acque primordiali: il latte materno o artificiale, è il nutrimento inizio vita, liquido, bianco, come il brodo primordiale della vita, così come il liquido in cui nuotavamo nella pancia della mamma, nuotavamo in un liquido che ancora una volta era molto simile al mare.
Possiamo così comprendere perché l’acqua del mare la si associa alla mamma e, in senso collettivo, alla mamma della terra, ovvero la natura, la Grande Madre adorata in tutte le religioni e osannata dagli artisti, infatti non esiste nulla di più riprodotto dai tempi primitivi ad oggi della Madre col bambino.
Dal mare primordiale, di aggregazione in aggregazione si sono formate le prime cellule che poi nel tempo si sono evolute, si sono aggregate fino a formare organismi più complessi. E sappiamo che le cellule sono organismi viventi autosufficienti, possiedono una loro vita autonoma, hanno la loro centrale energetica è come se ci fosse una bocca, un intestino, un cuore, un polmone sparso in giro per la cellula che quindi assorbe l’ossigeno elimina le sostanze di rifiuto, si muove nell’ambito del contesto in cui vive.
Man mano che si sale lungo tutta l’evoluzione della vita compaiono gli organi: oltre alla funzione circolatoria si concretizza una funzione respiratoria come d esempio nella spugna. L’ evoluzione prosegue formando altre funzioni come il cuore e il fegato (ad esempio nei pesci che rispetto alle prime forme unicellulari e alle spugne rappresentano una certa evoluzione), infatti grazie al cuore la circolazione può fluire in modo più adeguato al bisogno. La stessa cosa succede al cervello che nel proseguo della filogenesi si dispone in modo da essere la parte più centralizzata per i bisogni neurologici, sensitivi dell’organismo.
Man mano che si sale lungo la scala filogenetica migliora l’evoluzione e lo scambio di materiale genetico fino ad avere delle informazioni integrate e poi una centralizzazione di funzioni per cui la respirazione avrà un suo organo, il sangue un suo organo, la circolazione sanguigna beneficerà del cuore, il pensiero avrà un suo organo ecc- ecc.
Ci sono funzioni ancora più evolute , meno profonde come l’aria, infatti agli inizi della storia della vita c’era l’acqua e non c’era l’aria. Un tempo lontano la nostra atmosfera era fatta di anidride carbonica, ammoniaca e altri gas mefitici tipo tubo dello scappamento delle automobili.
L’aria rappresenta il prodotto delle forme di vita che si sono man mano formate, in parole povere l’aria che respiriamo è stata creata per noi dalle forme di vita primitive, cioè dalle piante,
Come è avvenuto che si è arrivato all’ossigeno? Le forme di vita primitive, le alghe, i batteri scindevano l’ammoniaca costituita da azoto e idrogeno, l’idrogeno si combinava con l’ossigeno dando origine ad una nuova acqua e l’azoto scappava fuori nell’atmosfera per arrivare poi a formare la nostra aria formata da quattro quinti di azoto e da un quinto di ossigeno più i soliti minuscoli gas rari.
L’azoto è stato prodotto dai batteri mentre l’ossigeno dalle piante: Di vita vegetale per miliardi di anni fino a vite animali per altrettanto tempo arriviamo di trasformazione in trasformazione ad animali che consumano ossigeno, respirano l’ossigeno tanto da considerarsi l’alimento più indispensabile alla vita.
Certo l’aria rappresenta una evoluzione della vita, la respiriamo è un nutrimento, non è una situazione così profonda, così antica come questo latte primordiale che troviamo nei miti, come ad esempio ci dice la mitologia induista:
All’inizio c’era un mare di latte e in questo latte gli dei sopra e sotto hanno iniziato a far girare un enorme frullino (l’albero della vita) e questo frullino tagliando il latte ha generato le rocce, la terra e il resto.
Noi, secondo questo mito, siamo figli di un latte cosmico.
L’aria è un liquido un pochino più avanzato perché non è il prodotto di forze cosmiche primordiali, per noi l’aria rappresenta simbolicamente un rapporto con la madre un po’ più evoluto rispetto all’acqua, ed è un elemento che ha a che fare con le malattie polmonari.
Per essere respirata l’aria necessita di un organismo preposto a questo, possiamo così comprendere che nella scala filogenetica il polmone si è costruito al tempo degli uccelli, infatti i pesci che si sono sviluppati precedentemente hanno le branchie per assorbire acqua e ossigeno.
Ne i mammiferi che rappresentano l’aspetto più evoluto della vita le branchie dei pesce le ritroviamo nella tiroide. Se pensate alla forma e alla posizione della tiroide vi rendete subito conto che effettivamente rappresentano la funzione respiratoria dei pesci, infatti la tiroide è una ghiandola endocrina che secerne ormoni i quali sono preposti alla respirazione delle cellule.
Per quanto riguarda la salute che è sempre psicosomatica ora possiamo fare delle associazioni: possiamo dire che ove vi sia un disturbo di circolazione ci sarà una malattia che coinvolge questi organi e dove ci sarà un problema di respirazione questo coinvolgerà il polmone.
Ad esempio le persone asmatiche hanno difficoltà respiratorie, riescono ad inspirare bene ma non tanto bene ad espirare, perché i bronchi si stringono e soffocano l’aria. A livello fisico la situazione che si crea è una vera strettoia che una volta ingerita l’aria non è poi in grado di rigettarla fuori e la si cura con farmaci che rilassano i bronchi in modo da permetterne l’uscita.
La sperimentazione psicoanalitica ormai accettata è che questo problema rimanda ai rapporti con la madre, infatti abbiamo detto che l’aria è quel prodotto nutritivo che proviene da un elemento materno. Chi ha l’asma generalmente avrà avuto una madre particolarmente affettuosa che lo avrà soffocato di attenzioni, oppure il contrario, troppo assente per cui l’asma è come se mimasse un pianto sommesso.
Le persone asmatiche sono persone dalle grandi aspirazioni, idee di altruismo che se adeguatamente sviluppate potrebbero portarle a svolgere un ruolo importante nella società.
L’asmatico ha grandi aspirazioni che spesso non riesce a metterle in atto, grandi aspirazioni di aria e quindi grandi espirazioni, se il meccanismo è inceppato da svariati blocchi psicologici ecco che si aspira e ci si blocca.
Per quel che riguarda la circolazione sanguigna vediamo parecchie persone con il problema della pressione più alta del dovuto che può anche essere dovuta ad una agitazione momentanea.
Il sangue che è quello che fa salire la pressione circola nell’organismo, come nella nostra mente ciò che fa salire la circolazione mentale sono i nostri pensieri che scorrono, si agitano supportati da qualche emozione non a caso l’origine etimologica di emozione è emo – agere, ovvero emo = sangue , agere = muovere. Le emozioni sono la circolazione sanguigna della nostra mente .
Per cui se una persona è agitata nella circolazione sanguigna sarà pure agitata in quella mentale. Tranquillizzandosi avremo il doppio beneficio fisico e mentale.
Ma siccome abbiamo visto che sangue e respiro hanno corrispondenze anche a livello dei grandi simboli costitutivi profondi ecco che i problemi circolatori ci rimandano anche ai problemi circolatori fuori di noi che possiamo provare quando siamo chiusi in auto, bloccati nel traffico , ci sentiamo impotenti, bloccati, trascinati dal lento scorrere del traffico. Ci sono i semafori: scatta il verde ci si muove, scatta il rosso tutti fermi, la circolazione ha i suoi sistemi di controllo esattamente come la nostra personale se caotica il traffico ci soffoca, se scorre sentiamo la libertà del movimento.
Come internamente: se la circolazione mentale scorre niente blocchi e soffocamenti fisici, se non scorre, pensieri allo sbaraglio, pressione alta, talvolta respiro affannoso. Acqua e aria determinano l’equilibrio del vivere che possiamo ottenere attraverso il corretto atteggiamento mentale e il corretto movimento fisico.
Franca
Cers Limbiate (lunedì, 27 gennaio 2014 16:13)
Ciao Daniele,
le problematiche che hai descritto nel tuo messaggio sono comuni a molti di noi ma spesso non sappiamo come affrontarle e crediamo di essere i soli a soffrirne.
Qui al Cers affrontiamo quotidianamente queste tematiche. Ti consiglio di telefonare o passare a trovarci, siamo a due passi dalla biblioteca di Limbiate.
contattaci tramite mail, o ai numeri che trovi tra i contatti. Oppure passa a trovarci!
a presto
Martina
Cers Limbiate
daniele (mercoledì, 22 gennaio 2014 20:34)
Salve, ho 30 anni e ho trovato i Vostri fogliettini pubblicitari in biblioteca, e ci tenevo a mettermi in contatto con voi, dato che sono ormai convinto di avere un problema con l' ansia; la situazione è grazie a Dio tranquilla e sottocontrollo nel senso che non ho mai avuto attacchi di panico o altro, ma ogni volta che devo affrontare qualcosa o anche qualcuno nasce in me un senso di agitazione, mancanza di voce è le classiche manifestazioni di ansia. Non sempre ma qualche volta capita, dipende dalle situazioni, e Vorrei affrontare tutto ciò e approfndire con chi possa darmi dei consigli e delle direttive, perchè lo sport, e la riduzione di caffè hanno solo in parte migliorato la situazione. Credo anche di sopportare davvero poco lo stress, che non fa altro che aumentare lo stato d' ansia ma sempre e solo quando c'è qualche "avvenimento" anche banale, mentre per il resto sto bene e riesco a rilassarmi anche discretamente,come se soffrissi ogni prestazione che mi viene richiesta. saluti daniele